L’albinismo (dal latino albus, “bianco”) è una anomalia congenita ed ereditaria che consiste nell’assenza di pigmentazione di melanina nella pelle, nell’iride, nei peli e nei capelli.
Eppure, in molte regioni africane, i bambini che nascono albini sono allontanati dai villaggi perché considerati maledetti o, in altri casi, sono venduti o uccisi perchè vi è la diffusa credenza che i loro organi abbiano qualità magiche in grado di far guarire dalle malattie, cambiare il destino o aiutare la sorte.
Secondo l’Ong candeseUnder The Same Sun, nell’ultimo anno circa 76 persone affette da albinismo sono state uccise.Il corpo di un albino può valere più di 65.000 euro, una cifra certamente allettante con cui corrompere parenti e genitori. Si tratta di crimini orrendi che devono essere immediatamente fermati. L’ONU, inoltre, ha denunciato la segregazione di centinaia di bambini in strutture che, a rigor del vero, avrebbero dovuto proteggere queste giovani vite.
Migliaia di persone con albinismo vivono nella paura costante di essere rapiti o uccisi perché sanno che le parti del loro corpo potranno essere vendute da uomini senza scrupoli per essere utilizzate a scopi rituali.
Moltissime storie e testimonianze ci giungono dall’Africa. Un ragazzo di 15 anni affetto da albinismo, nel distretto di Dedza, era scomparso. È stato trovato morto in Mozambico con le sue mani e piedi mozzate. È stato riferito che il ragazzino sia stato venduto a un guaritore tradizionale. Due uomini sono stati arrestati in connessione con il suo omicidio.
Un teschio e i vestiti appartenenti a una bimba di due anni sono stati ritrovati il 13 aprile di quest’anno su una collina inMalawi. Tra i sospettati, il padre della piccola. Le sue ossa sono servite per confezionare un talismano.
Storie di giovani privati della vita, uccisi e mutilati, portatori di malocchio o di speranza, alimentano con la loro ‘diversità’ le credenze popolari e un business che calpesta i diritti umani con il solo scopo di lucrare su miti portati dalla povertà e dalla credenza popolare. Braccia, sangue, genitali e capelli sono ricercati per preparare pozioni e, nell’ultimo anno, gli attacchi sono aumentati perfino nelle zone urbane.
InTanzanial’incidenza è molto elevata: un bambino ogni 1.400. Povertà e ignoranza inducono le popolazioni rurali dell’Africa orientale a rifugiarsi nella superstizione che ritiene gli albini esseri semimagici. Se in alcune zone vengono visti come una punizione degli dei o portatori di malocchio, in altre regioni le parti del loro corpo sono usate come talismani o ingredienti per creare pozioni che si ritiene guariscano da malattie e portino fortuna negli affari. A causa di queste credenze gli albini sono vittime di attacchi, omicidi e mutilazioni. Secondo alcuni, inoltre, avere un rapporto sessuale con un albino può curare l’Aids, una credenza che sfocia spesso in stupri anche nei confronti di bambini.
Nel 2006, dopo alcuni casi di violenza,il problema degli albini africani ebbe eco a livello mondiale. Il lavoro delle organizzazioni locali e l’attenzione mediatica spinsero alcuni governi a prendere provvedimenti. Uno di questi fu l’istituzione di centri d’accoglienza per bambini albini gestiti dal ministero dell’Educazione, dove i minori vittime di violenza avrebbero potuto rifugiarsi. Proprio questo sistema è stato aspramente criticato dai funzionari ONU per i diritti umani; tali centri, infatti, da misure temporanee di accoglienza sono diventati in seguito dei veri e propri centri di segregazione. Le indagini dell’ONU hanno quindi interessato 23 strutture sospettate di non proteggere adeguatamente i più piccoli da discriminazioni e abusi.
Una persecuzione che va avanti da decenni e che per molto tempo è rimasta pressoché sconosciuta all’opinione pubblica.
Amnesty International ha lanciato una campagna per fermare la persecuzione dei bambini albini in Malawi.
Info:
http://appelli.amnesty.it/malawi-persecuzione-albini/?utm_source=facebook&utm_medium=cpc&utm_content=malawi1&utm_campaign=malawi