L’obiettivo della giustizia sociale è rappresentato dalla realizzazione di una società equa, in termini di pari opportunità e distribuzione delle ricchezze, ovvero dal portare avanti chi è rimasto indietro. In Italia, tale principio non ha raggiunto la sua completa attuazione, pertanto il fenomeno della povertà educativa è presente su qualsiasi confine geografico, con particolare rilievo nelle periferie urbane.
La povertà educativa è il prodotto di fattori sociali, economici e culturali che limitano la possibilità di apprendere e dare spazio alle competenze di adolescenti e bambini. Immaginiamo un bimbo che riscontra difficoltà nello studio di alcune discipline, ma che non viene adeguatamente seguito dalle figure genitoriali in attività di doposcuola, e ancora, all’adolescente che non dispone di congrue risorse economiche al fine di frequentare una palestra o recarsi al cinema. Il lavoro precario e la disoccupazione dei genitori, incrementano quindi le disuguaglianze nelle opportunità dei giovani, influenzando negativamente il loro inserimento lavorativo del futuro, nonché creando delle divergenze all’interno del gruppo dei pari.
In una società che privilegia i valori della moda e del denaro, è sempre più difficile l’integrazione di chi, per ragioni economiche, non può acquistare ad esempio un determinato android rispetto ad un altro.
Gli adolescenti avvertono il peso della loro situazione economica, ma anche dei modelli culturali appresi all’interno del nucleo familiare, un esempio potrebbe essere il genitore che interpreta lo studio come una necessità di secondo grado.
La diversità culturale si intreccia alla difficoltà economica, nel divario che andrà ad incrementare l’esclusione sociale o l’abbandono scolastico.
Al fine di contrastare la povertà educativa è fondamentale potenziare i servizi di istruzione, attivare progetti di sostegno nell’età evolutiva e sensibilizzare la comunità sulle conseguenze del fenomeno, affinché possano vedersi rispettati i diritti di tutti.
Fonti: https://www.unive.it
https://www.conibambini.org
di Maria De Fazio, assistente sociale impegnata con diverse realtà associative al contrasto delle varie forme di violenza e criminalità.
