Daniel, il bambino filippino che fa i compiti sotto un lampione


La foto del bambino filippino che fa i compiti seduto su un marciapiede sotto la luce di un lampione ha avuto, negli ultimi giorni, una diffusione capillare a livello mondiale sui social network ed è stata ripresa da molti giornali.
La foto – postata su Facebook il 23 giugno da una studentessa filippina di nome Joyce Gilos Torrefranca, con la didascalia “Un bambino mi ha ispirata” – è stata condivisa migliaia di volte per la bellezza poetica dello scatto e per l’empatia che è in grado di suscitare.
Ma chi è quel bambino? La sua storia è stata raccolta da Adriano Sofri, che ne ha ricostruito gli elementi su La Repubblica.
Il bambino si chiama Daniel, ha nove anni e vive per strada con la madre a Mandaue City. Porta il cognome del padre, che la madre non sposò e che si ammalò, morendo in seguito in galera a Mindanao. La madre, sbriga qualche lavoretto e chiede la mancia alla “carinderia” McDonald’s di Mandaue City (quasi 400 mila abitanti). L’insegna famosa campeggia nella foto. La signora arrotonda facendo la lavandaia e guadagna il minimo indispensabile per tirare avanti con Daniel e il suo fratellino Gabriel, di 7 anni e scolaro anche lui: 60 piso (circa 1 euro e 20). Altri 4 figli sono rimasti coi parenti a Mindanao. Daniel fa la terza. Possiede una sola matita: ne aveva un’altra, racconta, ma gliel’ha rubata un compagno e perciò ha messo nella cartella un rosario, affinchè ciò scongiuri un altro furto. Non gli manca niente, dice, tranne l’album per disegnare che sua madre, come promesso, gli comprerà appena potrà.
Due giorni dopo lo scatto di Joyce, quando già dilagano le condivisioni sui social network, un giornalista del sito web filippino Rappler.com, Dale G.Israel, fa visita al parcheggio di Daniel. Gli chiede che cosa vorrà fare da grande e scopre che Daniel non ci aveva mai pensato. Poi dice in cebuano (la lingua dei Bisaya, la più diffusa fra le lingue indigene): “Il poliziotto. Forse anche il dottore”. La famiglia di Daniel dorme pressoché all’addiaccio sotto il muricciolo di recinzione del Mc-Donald’s, accatastando qualche panca per proteggersi dal freddo e la pioggia. La luce Daniel la trova dov’è e anche i quattro legni inchiodati che gli fanno da scrittoio.Quando era più piccolo, il capo della circoscrizione raccolse lui e altri 31 bambini in una scuola domenicale di recupero, per toglierli da una strada rischiosa per la criminalità.Il dottor Giomen Probert Ladra Alayon, che era con Joyce quella sera, spiega che il compito a casa che Daniel stava svolgendo consisteva nell’identificare gli animali illustrati nel suo libro. Molti commenti alla foto hanno lodato la determinazione con cui il bambino si prepara un futuro. Forse. Ma sarebbe bello che Daniel si stia contentando dei suoi 9 anni, e del piacere gratuito di riconoscere gli animali e trascriverne i nomi in inglese.
Fonte:
http://www.ilpost.it/2015/07/03/bambino-compiti-filippine/ ehttp://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/daniel-che-studia-alla-luce-di-un-lampione.flc.Credit foto: Joyce Gilos Torrefranca