Gli effetti della separazione genitoriale in adolescenza


Giulia ha 12 anni, difficoltà di concentrazione e scarso rendimento scolastico, suscitano in lei un senso di fallimento. È restia nel relazionarsi con gli altri, spesso avverte sensi di colpa che la conducono verso l’isolamento. Trascorre le sue giornate tra il pianto e il voler andar via dalla propria abitazione. Giulia è figlia di una coppia separata, che non è stata aiutata nell’elaborazione del cambiamento.

La rottura del legame di una coppia non rappresenta di per sé la causa del malessere sulla prole, ma può indicare un elemento di rischio nel momento in cui tra le parti regna il conflitto. L’adolescente che osserva passivamente la rottura della relazione tra il padre e la madre, è costretto a scegliere chi sostenere, tra i sensi di colpa per la situazione in essere. Vive l’abbandono, avverte la confusione del momento, ha un abbassamento della propria autostima, vorrebbe risolvere l’astio che ha distrutto il castello della sua famiglia perfetta. All’improvviso pensa di essere solo, tra molteplici quesiti su ciò che sarà del suo futuro. Potrebbe anche accadere, che il ragazzo possa pensare al litigio come ad una situazione normale, riproponendo suddetto modello di relazione nella sua vita di coppia, o ancora, presentare disturbi del sonno, del comportamento alimentare o attacchi di panico.

L’adolescente ha bisogno di una figura professionale che lo supporti e lo aiuti nell’elaborazione del trauma, nonché a comprendere l’affetto invariabile dei genitori nei suoi confronti, nel caso di separazione. Necessita pertanto che gli venga fornita una chiara spiegazione di quanto accaduto. Gli adulti hanno il dovere di ascoltare senza pregiudizi, le paure del minore, affinché possa esprimere i suoi sentimenti e le proprie paure.
Non è raro da parte della prole, un vano tentativo di riavvicinare le figure genitoriali attraverso il ricatto emotivo, minacciando anche un allontanamento da casa.

Urge sottolineare che per la coppia separata, non è facile affrontare il dolore, le incomprensioni, le preoccupazioni per i figli, le delusioni, le fragilità emotive e il confrontarsi con il pregiudizio degli altri.
L’obiettivo ad ogni modo, dovrebbe essere il separarsi nel migliore dei modi, rispettando il proprio passato.

Fonti:

centropsicologia.it
edoardo guerrieri.it


di Maria De Fazio, assistente sociale impegnata con diverse realtà associative al contrasto delle varie forme di violenza e criminalità.