Las chicleras e l’orrore scambiato per normalità


Non è una donna, è un’adolescente di 14 anni a cui piace vestirsi da donna.

L’adescamento è questione di pochi minuti. Nessuna domanda sull’età, malcelata dal trucco pensante. Attorno tanti occhi che scambiano l’orrore per normalità. Tra i vicoli che ospitano la movida si aggirano le “chicleras”, chiamate così perché durante una parte della giornata vendono gomme da masticare (chicleras, appunto). Ma questo non è il loro vero mestiere. In realtà, per questi minori, dagli 11 ai 15 anni, offrire scatole di gomma è uno schermo per ingannare la polizia. Li si possono osservare vagabondare tra le file che offrono di tirare le valigie o eseguire “qualsiasi commissione”. Alla prima incuria delle autorità, corrono verso i turisti per offrire un altro tipo di merce: i loro piccoli corpi. Molti conoscono questa pratica. Alcuni dicono di capire il loro comportamento perché affermano che “sono molto poveri e sopravvivono in quel modo”. È possibile trovarli in qualsiasi momento, confusi tra i viaggiatori, gli intermediari e i dipendenti in mezzo alla tipica confusione di un’area di confine o di una grande città.

In Nicaragua è come se il tempo si fosse fermato. Le splendide architetture coloniali, costruite più di cinquecento anni fa dagli spagnoli, sono ancora lì. Tale e quale è rimasta anche la natura: il vulcano Mombacho e il lago Cocibolca. Si dice abbia 365 isole, una per ogni giorno dell’anno, un regalo del grande vulcano Mombacho. Granada è una delle mete turistiche più frequentate del Nicaragua, accoglie più di mezzo milione di visitatori l’anno, ma si trova a fare i conti con un drammatico incremento della prostituzione sessuale commerciale. La dimensione del problema sfugge alle stime. Per la Federatiòn Coordinadora Nicargüense de Ong (Codeni), che lavora per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza, circa 20mila minori nicaraguensi sono vittime di sfruttamento nelle sue molteplici manifestazioni: pornografia, pedofilia, prostituzione, tratta.

In un sondaggio realizzato con l’Unicef è stato rilevato come Granada venga considerata una destinazione proprio per questo tipo di scopo” spiega Karla Sequeira di Aconifa. L’Unicef, insieme all’Istituto Nicaraguense del Turismo (Intur) e alla Camera Nazionale del Turismo (Canatur), ha varato il Codice di Condotta per la protezione di bambine, bambini e adolescenti contro lo sfruttamento commerciale sessuale di matrice turistica. Tra i firmatari agenzie di viaggio, compagnie di trasporto, ristoratori e albergatori. “Il Codice di Condotta- prosegue Sequeira- è stato il primo passo per dare vita a una serie di azioni calate nella dimensione locale, per sensibilizzare le strutture ricettive e creare un cambio di mentalità. È fondamentale veicolare l’idea che ospitare un turista che vuole portarsi in camera un minore, non è un vantaggio per i propri affari, ma un danno per l’immagine dell’attività”.

Chi viene violato nell’età del gioco è spesso vittima tre volte: del turista che ne compra l’innocenza, della connivenza famigliare e anche di una buona dose di complicità sociale.

Non esistono statistiche ufficiali ma si stima che 41 gravidanze su mille siano di minorenni. Nella capitale Managua ogni cinque ore una ragazza sotto i 18 anni partorisce un bambino. Questo fa del Nicaragua il Paese con il maggior numero di madri adolescenti dell’America Latina.

Una sfida culturale impegnativa per fermare l’idea che la maternità sia una conseguenza ineluttabile dell’adolescenza. “Meglio con il pancione che con il diploma” recita un detto popolare.

La spirale degli abusi in Nicaragua rappresenta una vera emergenza sociale, aumenta del 5% ogni anno, trasformandosi in migliaia di gravidanze indesiderate che aggravano la condizione femminile, aumentano l’abbandono scolastico, la povertà e il divario di genere. Quasi mai i padri si assumono la responsabilità dei figli, salvo qualche rara eccezione.

di Valentina Adobati