Mentre in Italia c’è chi discute ancora sull’obbligo di vaccinazione, nello Yemen la rapida diffusione del colera sta mettendo a grave rischio la vita di molti bambini già colpiti da alti livelli di malnutrizione.
“Questa è la peggiore epide
mia di colera al mondo all’interno della più grande crisi umanitaria al mondo. Solo negli ultimi tre mesi sono stati registrati 400 mila casi sospetti di colera e circa 1.900 morti associati alla malattia”. A parlare così dello Yemen sono Anthony Lake, direttore generale Unicef; David Beasley, direttore esecutivo Wfp, e Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms a conclusione della missione congiunta effettuata nel Paese dove, a causa di oltre due anni di conflitto, un dramma senza precedenti avviene in silenzio, dimenticato dai media internazionali.
In tutto il paese, 5mila persone al giorno si stanno infettando. Grazie alla “missione di pace”, l’epidemia del colera in Yemen è diventata la più grande al mondo. Si è diffusa così rapidamente anche a causa del deterioramento delle condizioni igieniche e sanitarie e delle interruzioni dell’approvvigionamento idrico in tutto il Paese, distrutte dalle bombe vendute da diversi Paesi alla coalizione che sta distruggendo lo Yemen, dove milioni di persone non hanno accesso all’acqua pulita e la raccolta dei rifiuti è cessata in quasi tutte le grandi città. La situazione sta peggiorando anche a causa della carenza di farmaci e forniture mediche, ma anche perché oltre 30mila operatori sanitari non sono pagati da quasi un anno. Essi “operano in condizioni impossibili. Migliaia di persone sono malate, ma non ci sono abbastanza ospedali, i farmaci sono insufficienti, non c’è abbastanza acqua pulita. Questi medici e infermieri sono la spina dorsale della risposta sanitaria – senza di loro non possiamo fare nulla in Yemen. Devono essere pagati i loro salari in modo che possano continuare a salvare vite”, ha detto il dottor Ghebreyesus.
“La tragedia è che sia la malnutrizione che il colera sono facilmente curabili se si avesse accesso all’assistenza sanitaria di base”, ha confermato Tamer Kirolos, direttore di Save the Children per lo Yemen. Più di un milione di bambini malnutriti di età inferiore ai cinque anni – di cui 200.000 con grave malnutrizione acuta – vivevano nei punti di contagio del colera. Milioni sono malnutriti e esiste un serio rischio di peggioramento della carestia, dice l’ONU. La diffusione dell’epidemia -ha dichiarato Oxfam- è diventata il problema “più grande mai registrato in ogni paese in un solo anno da quando è iniziato il record” – superando Haiti nel 2011, quando il colera colpì, in un anno, 340.311 persone.
Dalle nuove analisi di Save the Children sui livelli di colera in Yemen, emerge che in 153 dei 333 distretti del paese si registrano tassi di sospetto colera superiori all’1%, vale a dire che almeno 1 persona su 100 viene colpita dall’infezione. In tutto lo Yemen, tra il 27 aprile e il 29 luglio scorsi, sono stati registrati oltre 425.000 casi di sospetto colera, con 1.900 decessi. La situazione è particolarmente drammatica per i bambini: oltre un milione di bambini malnutriti di età inferiore ai cinque anni vivono in zone con elevati livelli di colera . I bambini al di sotto dei 15 anni rappresentano circa il 44% dei nuovi casi e il 32% dei decessi in Yemen.
La coalizione araba a guida saudita è responsabile di oltre la metà dei bambini uccisi o feriti lo scorso anno, nel contesto del conflitto in Yemen. È quanto ha affermato il segretario generale Onu Antonio Guterres, illustrando la bozza di un rapporto elaborato di recente da un gruppo di esperi delle Nazioni Unite. Il documento, diffuso mercoledì 17 agosto dalla Associated Press (Ap), sottolinea che per un totale di 1340 vittime minori di età registrate nel 2016 in Yemen, almeno 683 (pari al 51%) sono il risultato di raid aerei sferrati dai caccia di Riyadh. Inoltre, almeno tre quarti degli attacchi a scuole e ospedali – 38 su 52 – sono opera della coalizione araba.
Secondo quanto riferisce il magazine Foreign Policy la nuova rappresentante speciale Onu per i bambini e i conflitti armati Virigina Gamba intende inserire la coalizione araba a guida saudita attiva in Yemen nella lista di Paesi che uccidono o feriscono bambini. Tuttavia, la versione finale (e ufficiale)del rapporto che accusa i sauditi è ancora oggetto di studio e non verrà pubblicata prima di un mese.
“Giungono notizie davvero tragiche dallo Yemen dove la guerra sta uccidendo una generazione di bambini innocenti”: lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef in Italia: “Abbiamo notizie fondate che parlano di numeri agghiaccianti di questo conflitto. Nel solo 2017, 347 bambini e bambine sono stati mutilati, 377 bambini sono stati reclutati come soldati e vittime di violenze ma sappiamo che sono molti di più”. A tutto questo, prosegue, si aggiunge la notizia orribile di un attacco avvenuto il 4 agosto nella zona di Sa’da che ha portato alla morte di 4 bambine e 2 bambini tra i 2 e i 14 anni. “Un fatto davvero grave ignorato dai media di mezzo mondo – denuncia l’Unicef -Il mondo della politica, dei media, batta un colpo”. Una “nuova Siria”, afferma, “sta esplodendo davanti ai nostri occhi senza che nessuno muova un dito. Gridiamo a gran voce pace o sarà l’ennesima catastrofe umanitaria di cui non possiamo restare complici”.
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di Valentina Adobati
